SACRE PIETRE si trova immerso nella meravigliosa e suggestiva località naturalistico-archeologica di Pantalica.

Essa costituisce uno dei più importanti luoghi protostorici siciliani, utile per comprendere il momento di passaggio dall’età del bronzo all’età del ferro nell’isola.

Nel 2005 il sito è stato insignito, insieme con la città di Siracusa, del titolo di Patrimonio dell’umanità da parte dell’UNESCO per l’alto profilo storico, archeologico, speleologico e paesaggistico.

Pantalica è costellata di necropoli in tutto il suo vasto territorio:

 

    • la necropoli di Filiporto è composta da un migliaio di tombe che si estendono sulle pendici e nella conca dell’Anapo, appartenenti all’ultima fase della città (IX-VIII secolo a.C.)

 

    • la necropoli di Nord-Ovest, una delle più antiche della zona (XII-XI secolo a.C.)

 

    • la necropoli della Cavetta del IX-VIII secolo a.C. con la presenza di abitazioni bizantine

 

    • la necropoli Nord è la più vasta e la più fitta e risale al XII-XI secolo a.C.

 

    • la necropoli di San Martino, è tra le più interessanti. Essa è composta da tombe a tholos di epoca preistorica e delle catacombe bizantine: l’Ipogeo di Dionisio e la Grotta di Sant’Anna. Il primo risale al IV – V secolo d.C. e all’ingresso è presente una scritta che recita: «Dionisio che ha servito come presbitero nella Chiesa Erghitana per 34 anni dorme qui il sonno eterno.» Mentre nella seconda risale probabilmente al XI-XIII secolo presenta degli affreschi in alcune pareti in cui si riconoscono parzialmente le figure di santi: S. Maria e S. Pietro nonché Sant’Anastasia. In entrambe le necropoli vi sono delle tombe a baldacchino.

 

 

L’acropoli di Pantalica si trova in uno dei punti più elevati dell’area in una posizione dove si domina la visione delle cave. Da quel punto era facilmente controllabile l’eventuale arrivo di nemici, qui fu costruito il “palazzo del principe” o Anaktoron, unica costruzione in pietra rimasta dell’epoca.

 

Nella valle dell’Anapo, nei primi del novecento venne costruita una ferrovia che collegava la costa con l’entroterra passando all’interno dell’area di Pantalica. La ferrovia rimase in funzione sino agli anni cinquanta del secolo scorso, poi venne dismessa. Ad oggi restano percorribili le gallerie e alcuni edifici ferroviari dei primi del novecento. Allora vi era persino la fermata del treno Necropoli di Pantalica.

testo tratto da https://it.wikipedia.org/wiki/Pantalica